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Matera Provincia di ?



In questi giorni fiumi di parole stanno "infuocando" il dibattito politico lucano, purtroppo non per lo sviluppo della Basilicata, piuttosto che per quello della Città di Potenza o della Città di Matera, ma solo per la sede della costituenda Provincia unica prevista per la Regione Basilicata.

La decisione del Governo Monti, di abolire la Provincia di Matera, infatti, ha posto la politica lucana a dover fare delle scelte, e la Regione Basilicata la scelta l'ha fatta, deliberando il trasferimento della nascente Provincia di unica della Basilicata, già Provincia di Potenza, nella Città di Matera.

Una decisione che cerca di trovare un compromesso, al fine di evitare uno strappo con il popolo della Provincia di Matera, che giustamente si sente privato di un Ente, tuttavia, rischia di trasformarsi in una sterile guerra fra poveri, con i due Comuni che cercano in tutti i modi di far valere le proprie ragioni.

Poco importa che nel Governo Monti ci sia un lucano, tra l'altro uno storico che conosce bene le dinamiche e la complessità del nostro territorio, ma che senso ha una Regione con una sola Provincia ? non era meglio toglierle e passare tutte le competenze ed il personale direttamente alle Regioni ?

Assistere a questo sterile dibattito sulla sede della Provincia unica, è davvero mortificante e mi conferma che non abbiamo alcuna speranza, perchè il problema non è la classe politica, ma è proprio il popolo lucano, in fin dei conti i rappresentanti istituzionali, altro non sono che lo specchio della nostra piccola comunità.

Qualcuno si spinge perfino ad invocare una nuova rivolta pacifica, come quella "strumentale" che ci fu per il deposito delle Scorie Nucleari a Scanzano Jonico, avvenuta contro la decisione del Governo Berlusconi, quindi contro un avversario politico, atteso che la Basilicata è un feudo del centro-sinistra.

Per quanto è stato pure giusto che il popolo lucano si sia ribellato, ritengo che questa unica forma corale di dissenso, sia stata "manipolata" dal potere politico locale, altrimenti non si spiegherebbero le ragioni per cui non ce ne sono state altre, ad esempio contro lo sperpero delle risorse petrolifere...

Appare ovvia, quindi, l'impossibilità di manifestare anche contro il proprio partito, che oltre a sostenere il Governo Monti, ha anche nominato nell'esecutivo nazionale un rappresentante politico, ieri della Democrazia Cristiana, oggi del Partito Democratico.

Ma tolto questo piccolo dettaglio, sembra quasi che quando la politica locale deve fare "chiacchiere" è pronta a scaldarsi e a far sentire la propria voce, mentre quando deve occuparsi di fare scelte sul futuro della nostra Regione Basilicata e dei cittadini, non c'è alcun dibattito, nessuna convergenza culturale, nessun obiettivo comune da raggiungere, fatta eccezione per tutti quelli di mera facciata chiaramente...

Amarezza, si tanta, questa l'unica parola che mi viene in mente, vedere inerme il continuo sperpero di risorse pubbliche, senza che nulli cambi, con al massimo qualche tentativo maldestro di fingere dei forum online, come avvenuto per la Piazza Prefettura, una vera e propria presa in giro, ma noi zitti, sempre zitti...

Mi rendo conto della difficoltà di un confronto con quel minimo di onestà intellettuale, che dovrebbe far dire a tutti, forse è una delle poche scelte giuste fatta da questa maggioranza politica regionale, per mantenere una coesione sociale, che rischia di rompersi definitivamente, con i nostri fratelli della Provincia di Matera.

Certo il modo sarà stato anche poco ortodosso, ma sarebbe stato possibile un dialogo sereno fra tutti i Comuni, oppure ognuno avrebbe preteso un "ristoro", tenuto anche conto della poca inclinazione del Sindaco di Potenza al dialogo costruttivo e del suo ruolo di Presidente dell'Anci regionale.

Tuttavia, mi piacerebbe assistere a ben altri dibattiti, con lo stesso vigore con cui si è sviluppato quello della sede unica della Provincia unica della Basilicata, ad esempio sul lavoro, che senso ha tenere in vita due Agenzie Formative Provinciali, piuttosto che finanziare l'arrivo di cittadini extracomunitari, per trovargli un lavoro e poi non darlo ai propri figli ! queste dovrebbero essere le battaglie da sostenere con forza.

E invece nulla, mi immagino un disoccupato lucano che ha visto il servizio andato in onda sul TG3 Basilicata, sull'arrivo di alcuni rifugiati politici a Sasso di Castalda (Pz), con il cronista che spiegava che, oltre al vitto e all'alloggio, li metteranno anche nella condizione di lavorare, come se, ad iniziare dal piccolo centro lucano, in Basilicata non ci sia nessun problema occupazionale.

Sono certo che molti cittadini vorrebbero discutere, dire la propria opinione, mettere al servizio della comunità la piccola esperienza maturata, le competenze acquisite, la voglia di riuscire a cambiare questa società, troppo poco incline al concetto di solidarietà e di fratellanza, ma molto appiattita su di una visione  egoistica della vita, senza che ci si renda conto che non siamo immortali.

Purtroppo, nonostante che oggi ci siano anche tecnologie che in passato non c'erano, non si riesce ad avviare dibattiti neanche online, evidentemente a nessuno interessa il dialogo, tutti vogliono i monologhi, talvolta ritenendo perfino di essere il verbo assoluto, tanto che perfino la politica classica ha abdicato alla sua missione, alla ragione della sua esistenza, rappresentando, nella migliore delle ipotesi, solo i propri elettori, anche allorquando rappresenta l'intera comunità.

Agevolare il dialogo non dovrebbe implicare necessariamente il doversi impegnare anche in politica, ma solo consentire a chiunque di dare un proprio contributo culturale, ma mi rendo conto che il confronto non ci appartiene, e che forse tutta questa "democrazia drogata" inizia perfino a farci male, perchè non siamo stati capaci di utilizzarla nel migliore dei modi.

Patrizio Pinnaro'

Libero professionista, esperto Google certificato dalla Google Web Academy come Online Professionals, consulente dello sportello regionale per l'internazionalizzazione - Sprint Basilicata, segretario ufficio diocesano pastorale del turismo - Arcidiocesi di Potenza.

1 commenti:

  1. casini sull'accorpamento delle province ce ne sono anche da noi da 4 ne vogliono fare 2, ma i locali non ci stanno e strillano... a noi non ce ne pò fregà de meno... anzi se le riducono si risparmia una barca di soldi e può essere che incomincino a ridurre le tasse sti cornuti

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