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Finanziamenti diretti dell'Europa alle imprese



contributi economici della Comunità Europea all'Italia
Ho partecipato con molto interesse al "Seminario di formazione ed informazione sui fondi europei", realizzato a Novembre 2012 presso la Camera di Commercio di Potenza. 

Le due giornate sono state molto interessanti, ma scoprire che l'Italia non produce un'adeguata progettualità per accedere a questi finanziamenti è assurdo.

L'iniziativa è stata organizzata dal Dipartimento Politiche Europee, in collaborazione con la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale (SSPAL), l’Istituto Europeo di Pubblica amministrazione (EIPA), Enterprise Europe Network (EEN) e ED.

L'autorevolezza dei soggetti promotori, ha contribuito all'ottima riuscita di questo evento, tuttavia, non condivido la motivazione per cui ci si limiti alla mera simulazione di un progetto, mentre sarebbe possibile attivare proposte concrete.

Probabilmente è chiedere troppo, visto che nessuno si prende la competenza di informare/formare, nel merito, le aziende italiane e le Pubbliche Amministrazioni, o forse è più corretto dire, atteso che i soggetti Istituzionali preposti, non sempre riescono a garantire la corretta informazione sulle possibilità di finanziamento diretto della Comunità Europea.

Non è concepibile che l'Italia sia il terzo Stato membro, come finanziatore della Comunità Europea, mentre si colloca oltre il decimo posto per l'accesso ai finanziamenti diretti...

Se a questo aggiungiamo l'opportunità di poter sfruttare anche il costo del personale, quale quota di co-finanziamento, dovremmo interrogarci sulle motivazioni per cui non riusciamo neanche a presentare un numero adeguato di domande/progetti, per attingere ai finanziamenti disponibili.

Non è concepibile che nell'era di internet ci siano ancora carenze informative, incredibile ma vero, come pure  il limite che la lingua italiana non è utilizzata, al contrario di quella tedesca e francese, tant'è che molti bandi europei sono disponibili anche in queste lingue, oltre l'inglese, dimostra come siano stati difesi gli interessi italiani in Europa !

Purtroppo, si continua a non difenderli, infatti, come dichiarato dal referente italiano, la politica italiana non riesce a fare "lobby buona" per salvaguardare gli interessi delle aziende italiane, mentre si attiva per la "sponsorizzazione di turno" quando vengono presentati i progetti, senza che sia possibile nessuna ingerenza.

Un esempio concreto, a cui si sta cercando di porre rimedio, è avvenuto nella programmazione comunitaria in corso, una linea di finanziamento per le imprese, prevedeva il requisito di un fatturato minimo di 3 milioni di euro nell'anno precedente, risultato ? soltanto un'impresa italiana ha presentato il progetto.

In questo periodo di crisi economica, invece, dovrebbe essere una priorità riuscire ad accedere ai fondi comunitari, anche per garantire l'erogazione di servizi, che grazie ai tagli necessari, non è possibile continuare a garantire, ma proprio ci manca una strategia a medio lungo termine...

Per non parlare di come vengono utilizzati i fondi strutturali, quelli erogati tramite le Regioni, altro che favorire lo sviluppo, sono stati trasformati in mere misure assistenziali, dove, per sbaglio, ogni tanto, scappa qualche iniziativa che riesce a proseguire anche dopo l'esaurimento del finanziamento, per fortuna.

Ci sarebbe tanto altro da dire, ma invito a visitare questo sito , dove è possibile, almeno, approfondire le varie linee di finanziamento disponibili.

Patrizio Pinnaro'

Libero professionista, esperto Google certificato dalla Google Web Academy come Online Professionals, consulente dello sportello regionale per l'internazionalizzazione - Sprint Basilicata, segretario ufficio diocesano pastorale del turismo - Arcidiocesi di Potenza.

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