Le elezioni regionali in Basilicata si avvicinano e la politica lucana sembra essersi svegliata dal torpore della solita routine.
Il centro sinistra ha avviato le primarie, dove si consumerà lo scontro fra la nomenclatura, con il giovane Presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, ed il "nuovo" vecchio, il Vice Presidente ed Assessore della Giunta Regionale Marcello Pittella.
Probabilmente Lacorazza vincerà le primarie, anche se non è così scontato, tenuto conto che Pittella si giocherà la partita fino in fondo, anche se è ipotizzabile la soluzione del conferimento al "perdente" della Vice Presidenza.
Tuttavia, bisogna dare atto che il centro sinistra è riuscito a fare crescere nuovi esponenti politici (Roberto Speranza e Piero Lacorazza), mentre le altre forze politiche non hanno alcun nome nuovo, fatta eccezione per il movimento 5 stelle.
Quanto accaduto alle ultime elezioni regionali del 2010, evidentemente non è servito a niente, infatti, se uno sconosciuto di nome Allam è riuscito a catalizzare un numero significativo di voti, se non ricordo male il 12%, vuol dire che il malessere dei cittadini è forte, pertanto i grillini potrebbero avere un risultato perfino eclatante.
Il centro destra, invece, si avvia serenamente alla prossima , ulteriore e certa, sconfitta elettorale.
L'unica nota da segnalare è la non sicura adesione al "cartello" di tutte le forze alternative al centro sinistra, molte delle quali rappresentate da politici fuoriusciti dal Pdl o rappresentanti storici di altri partiti dell'opposizione.
Quindi, gli annunci e slogan roboanti lasciano il tempo che trova, per il semplice fatto che molti di quelli che li lanciano hanno già avuto modo di far conoscere ai lucani la loro azione politica.
Certo, la riduzione del numero dei consiglieri regionali, passati da 30 a 20, farà cambiare la geografia politica regionale, ma da qui a dire che il prossimo consiglio regionale possa realmente cambiare le sorti della Basilicata, piuttosto che un eufemismo è pura utopia.
Le "chiacchiere" sono e saranno sempre le stesse, siamo poveri anche se abbiamo tante risorse ( petrolio , acqua, territorio, ecc. ecc.) , la classe politica che ha governato per 20 anni ha fallito, peccato che, tranne rarissime eccezioni è sempre la stessa, come al centro, così a sinistra e a destra.
I giovani, sono anestetizzati, i quarantenni, quando non sono schierati apertamente cercano di sopravvivere, oppure si mettono in fila con la speranza che arriverà il loro momento, ma senza riuscire ad incidere realmente.
Tutti gli altri o votano il proprio riferimento politico o non votano proprio, tanto alla fine, dall'alto della loro saggezza di vita, sanno già che nulla cambierà.
Sarebbe facile dire che è tutta responsabilità della classe politica lucana, ma chi sono i politici se non cittadini che ne rappresentano altri, è evidente che il popolo, almeno la parte che esprime la maggioranza vuole questa politica.
Ma poi, bisogna anche considerare che oltre alla politica, c'è la classe dirigente, si certo, quella verticistica è espressione diretta della politica, però tutto il resto sono cittadini, che cercano di garantire l'ottimale funzionamento delle Istituzioni, anche se non sempre è adeguata alle esigenze della comunità.
Infine, c'è la miriade di soggetti che lavorano con la Pubblica Amministrazione, contratti, progetti, consulenze, appalti, che concorrono a costruire il modello regionale della Basilicata.
Allora diventa ovvio comprendere che la responsabilità è di tutti noi cittadini. Dal nostro agire quotidiano, che per quanto piccolo possa essere, dipende il futuro della nostra terra, ma alla fine, chi più, chi meno, dimentica questa responsabilità.
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