Dopo tre mesi dalle elezioni regionali di novembre 2013, la Giunta Regionale ha nominato i Direttori Generali, ora non resta altro che la nomina dei Dirigenti degli uffici regionali.
Riuscirà il Presidente Pittella a compiere la sua rivoluzione democratica? lo speriamo tutti, anche se la vicenda sul ritardo della nomina dei Direttori Generali non è un segnale positivo.
Nel mentre c'è un PD in "guerra" armata, con una rivalsa della corrente ex-democristiana, che si è schierata con Pittella e Renzi, sconfiggendo la corrente degli ex-comunisti, destinata ad essere minoritaria, da quando Bersani non è riuscito a creare il Governo.
Ma non è un problema solo del PD, anche le altre forze politiche non se la passano meglio, la "scissione" nazionale del Popolo Della Libertà, iniziata con Fini e finita con Alfano, ha prodotto delle inevitabili ripercussioni a livello locale.
La mancanza di un leader forte del centrodestra in Basilicata, ruolo che ha cercato di svolgere il Sen.Viceconte, senza riuscirci perchè ancorato a vecchi schemi politici, consente al centrosinistra di continuare a governare senza grandi difficoltà.
Il dato preoccupante dell'astensionismo registrato alle ultime elezioni regionali, oltre il 50% dei lucani non è andato a votare, dovrebbe non solo far riflettere tutta la classe politica, ma anche essere conseguente, invece sembra essere solo uno specchietto per le allodole da tirare fuori nel "comizio" di turno.
L'alibi da sempre utilizzato dal centrodestra è venuto meno, il PD non controlla la maggioranza dei lucani, come certificato dal dato elettorale delle ultime regionali, mentre è la politica tutta ad essere in difficoltà, un sistema che non è riuscito a dare risposte concrete ai cittadini ed alle imprese, nonostante le grandi risorse economiche disponibili.
E già le risorse economiche, altro grande alibi utilizzato dalla politica lucana, salvo poi scoprire che non si riescono a spendere tutti i fondi comunitari disponibili, piuttosto che il continuo sperpero dei fondi del petrolio da parte di alcuni Comuni, con i soliti interventi di sempre.
Purtroppo, non basta solo pensare di fare un progetto, bisogna anche sapere come tramutarlo in realtà, in concreta opportunità per il territorio, non che questo garantisca il raggiungimento di tutti gli obiettivi fissati, ma almeno si potranno avere dei benefici, ma evidentemente è chiedere troppo.
Non ci resta che sperare, senza dimenticare che chi vive di speranza muore disperato, quindi, non facciamoci troppe illusioni e cerchiamo di dare il nostro, piccolo e modesto, contributo, per non renderci complici di ulteriori fallimenti.
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