Top News

L’ipocrisia dell’Amministrazione Comunale di Potenza: una Città a lutto non dovrebbe festeggiare



Si sono appena conclusi i festeggiamenti per il Santo Patrone di Potenza, San Gerardo, come se nulla fosse accaduto, la vita continua, forse è anche giusto che sia così, però se si pensa questo si dovrebbe avere un minimo di coerenza, altrimenti c’è il sospetto di voler “sfruttare” la vicenda di Elisa Claps, e la Città non si merita anche questo.

Il Sindaco di Potenza Vito Santarsiero, infatti, durante la trasmissione “Chi l’ha visto” aveva più volte esternato il dolore della Città per la morte di Elisa Claps, si è prodigato anche a dichiarare, l’indomani dell’incriminazione di Danilo Restivo, di voler costituire la Città parte civile nel processo, ed infine ha riposto, qualche giorno fa,  un mazzo di fiori davanti la chiesa della SS. Trinità.

Questi atteggiamenti si scontrano, però, contro la realtà che l’Amministrazione Comunale ha ritenuto comunque di festeggiare il Santo Patrone, con diverse manifestazioni e concerti in Piazza Mario Pagano, a poche centinaia di metri dalla Chiesa dove il 17 marzo fu ritrovato il cadavere di Elisa Claps.

Purtroppo non rappresenta l’unica occasione per cui l’Amministrazione Comunale ha autorizzato concerti, come avvenuto qualche settimana fa con il Tour di Radionorba, che è partito proprio da Potenza, ma anche per il concerto di Arisa, a dimostrazione che non si è “limitati” ai soli festeggiamenti di San Gerardo.

Non è possibile utilizzare con siffatta disinvoltura due pesi e due misure, ovvero quello della Città ferita, lacerata dal dolore, allorquando sono accesi i riflettori, siano essi di una televisione, piuttosto che un giornale, facendo immortalare i momenti più toccanti della misericordia dell’Amministrazione Comunale.

Tutto ciò non fa altro che confermare quanto Potenza, per il tramite dei suoi rappresentanti istituzionali, espressione dei potentini, sia una Città pronta a “piangere” davanti alle telecamere sul pezzo e poi, per un puro egoismo, a festeggiare come se nulla fosse accaduto.

Certo il “popolino” ha bisogno di queste manifestazioni, perché, sono anche i calmieri del malessere, nei giorni e momenti di festa non si pensano ai problemi, anzi, magari ci fosse la possibilità di aumentarli, in modo tale da distrarre quanto più è possibile chi ancora si ostina a riflettere, sforzandosi di capire le cose come sono e non come ce le vogliono far apparire.

Patrizio Pinnaro'

Libero professionista, esperto Google certificato dalla Google Web Academy come Online Professionals, consulente dello sportello regionale per l'internazionalizzazione - Sprint Basilicata, segretario ufficio diocesano pastorale del turismo - Arcidiocesi di Potenza.

0 commenti:

Posta un commento