Fiat Sata - Melfi (Pz) |
Ci voleva la sentenza di un Giudice per far rientrare al lavoro i tre sindacalisti della Sata di Melfi (Pz) licenziati dalla Fiat, ma senza sconti e la musica si è subito capita.
Infatti la Fiat non poteva non rispettare la sentenza del Giudice, ma ha scelto la strada più brutta, quella che offende i lavoratori, essere pagati senza fare nulla, un mobbing legalizzato.
Purtroppo è una storia che si ripete, è facile per un grande fare la voce grossa con un piccolo, e alla fine fare pure la vittima, senza tenere conto che la Fiat di Melfi è stata costruita con 3.000 miliardi di vecchie lire di contributi pubblici, ma questo non conta, è passato, ora siamo al presente e siccome soldi freschi non ce ne sono, tanto vale fare il "padrone" cattivo, che guarda solo al profitto.
Le parole pronunciate da Merchionne a Rimini, come una povera vittima che fa solo l'imprenditore di mestiere, e che soltanto in Italia la Fiat è trattata male, rappresentano un "ricatto" velato alla politica, tutti ci corteggiano perchè diamo lavoro, solo a casa nostra non ci considerano...sono veramente una beffa.
La Fiat senza il fiume di denaro pubblico che ha ricevuto dall'Italia, molto probabilmente non avrebbe superato neanche il confine di Torino, ma questo era ieri ed oggi batte cassa, anche se non lo dice apertamente, ed altri Stati pur di "drogare" la sete di lavoro sono disposti a tutto, salvo poi rendersi conto che è una trappola.
Infatti la Fiat utilizza le proprie società per creare gli stabilimenti e riempirli di macchinari, quindi ci guadagna due volte, poi ci sono gli incentivi che fanno aumentare la produzione e, quindi, gli occupati, poco importa che vengono distrutte aree importanti per l'agricoltura, poco importa che magari ci piazzano anche un termodistruttore di rifiuti, poco importa che in quell'area l'incidenza tumorale aumenterà.....
Questo il capitalismo che abbiamo in Italia !
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