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Una percezione del meridionale al Nord



La considerazione del meridionale al Nord,
razzismo o semplice verità ?
Sentire con le proprie orecchie un discorso di due torinesi che esprimono liberamente il proprio pensiero sui meridionali, e più in generale sugli italiani del centro - sud Italia, mi ha lasciato molto perplesso.

Infatti, mentre mi recavo a visitare una mostra a Torino, nelle riconvertite Officine Grandi Riparazioni, di cui parlerò in un altro articolo, dietro di me due torinesi che raccontavano la propria esperienza.

E come evitare di prestare attenzione quando uno dei due racconta la sua esperienza nella Val del Basento e delle reazioni dei lavoratori, tutti raccomandati, quando chiedeva loro di lavorare di più, che subito lo minacciavano di rivolgersi a Colombo per fargli togliere l'appalto...


Ma quello che più mi ha colpito è l'idea che al centro sud gli italiani sono sfaticati e che, però, quando vanno al nord, vengono inquadrati e diventano grandi lavoratori, riuscendo perfino ad eccellere nel proprio settore.

Volendo fare una difesa d'ufficio senza se e senza ma, si potrebbe tacciare questo discorso di puro razzismo, ma cercando di essere onesti, non si può ridurre tutto a questo, anche perchè se così non fosse, non ci sarebbero queste grandi differenzi tra il nord ed il sud....

Sempre più ritengo che il nostro primo problema siamo noi cittadini, la politica è solo una conseguenza, in quanto alla fine sono espressione della società, è il popolo che elegge i propri rappresentanti nelle Istituzioni, è il popolo che vuole questa classe politica !

Certo non è che al nord sono tutti grandi lavoratori, ma come non riconoscere il nostro culto della raccomandazione anche per andare a lavorare in fabbrica ? come negare che il popolo meridionale ha una aridità culturale nell'affrontare le questioni ? , al massimo riesce a criticare, come non vedere il personalismo che ci inibisce la condivisione di progetti ? come non ammettere che al Nord sono stati e sono più bravi di noi del Sud ?

E di queste ore il rilancio da parte della Lega di staccare la Padania dell'Italia, per farla diventare il Nord la zona più forte dell'Europa, bene penso, se questo può servire per darci una scossa, sarebbe anche una cosa buona, ma forse il nostro lassismo ci farebbe perdere anche questa occasione, atrofizzato come è il nostro pensiero ed il nostro agire concreto.

Tuttavia con scelte molto coraggiose si potrebbe anche dimostrare che il Sud può farcela da solo, iniziando da una sorta di federalismo sui prodotti, si comprano solo le merci che vengono prodotte nella nostra terra, si aumenta la qualità dei servizi sanitari, evitando l'emigrazione sanitaria al Nord, che tanto gettito economico forniscono alla Padania, si incentivano gli immigrati a popolare i nostri paesini a rischio estinzione, si scommette sull'agricoltura, si sviluppa il turismo, si realizzano nuove infrastrutture viarie, si sfruttano direttamente le risorse presenti nei territori (petrolio ad esempio) , si mette in rete online tutto il territorio, si fanno lavorare solo le aziende del Sud, si rottama la classe politica che ha prodotto questi risultati (maggioranza ed opposizione), si interroga il popolo su ogni azione da avviare, tanto per iniziare....

Utopia, no solo un metodo per affrontare finalmente la questione meridionale, azioni concrete, non abbiamo bisogno di altri soldi, che inevitabilmente vengono sperperati in tanti rivoli, che poco o nulla riescono a produrre per la nostra collettività, un esempio è il petrolio lucano.

Bisogna consentire ad ogni meridionale di poter esprimere le proprie potenzialità, bisogna premiare il merito, è necessario incentivare chi ha voglia di sperimentare nuove strategie di sviluppo, bisogna avere il coraggio di aprirsi al confronto, di riuscire ad ammettere i propri limiti, insomma dobbiamo sentirci realmente sulla stessa barca ed ognuno deve poter dare il proprio contributo per lo sviluppo della nostra società.

Patrizio Pinnaro'

Libero professionista, esperto Google certificato dalla Google Web Academy come Online Professionals, consulente dello sportello regionale per l'internazionalizzazione - Sprint Basilicata, segretario ufficio diocesano pastorale del turismo - Arcidiocesi di Potenza.

2 commenti:

  1. non ci hanno mai potuto digerire (ho lavorato 40 anni a MI)ma non hanno tutti i torti... la gramegna attecchisce sopratutto da noi in terronia..

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  2. e si purtroppo noi siamo terrori nella testa....

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