In Italia serve il lavoro ! |
Per quanto mi sforzo, non riesco a capire questa necessità di toccare l'articolo 18, tanto baccano su come poter licenziare, quando l'emergenza è che sempre più aziende chiudono, perchè non c'è lavoro.
Invece di pensare ai licenziamenti, quasi come se in Italia c'è così tanta abbondanza di lavoro che è necessario diminuire le tutele, la politica dovrebbe impegnarsi per creare occupazione.
Ma evidentemente, dopo il "fallimento" dei politici, anche i tecnici iniziano a mostrare i loro limiti, fino al punto di giungere a puntare il dito contro i partiti, dimenticando che grazie a loro sono stati messi alla guida del nostro paese.
I mesi passano, ma le ricette per il rilancio dell'occupazione e stimolare l'economia non arrivano, anzi si pensa ad una riforma del lavoro, l'ennesima a distanza di poco tempo, che invece di toccare alcuni dei seri problemi che abbiamo, sposta l'attenzione sempre sui lavoratori.
Invece di continuare l'accanimento verso i lavoratori, tant'è che sono i primi, insieme ai pensionati, a subire direttamente il prelievo fiscale per non far fallire l'Italia, perchè non ci si preoccupa di far rimanere in Italia le imprese ? anche introducendo delle sanzioni economiche per le aziende che spostano le produzioni all'estero, non certo per capriccio, ma solo perchè il costo del lavoro in Italia è più elevato, oltre alle agevolazioni economiche che si ottengono.
Eppure ora al Governo c'è la crema dei tecnici italiani, ma allora cosa dobbiamo fare per modificare questa Italia, che sembra destinata, ormai, sempre più, ad avvitarsi su se stessa, senza che si abbia neanche la sensazione che qualcosa stia cambiando.
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