Città della Pace per i Bambini a Scanzano |
Sono perplesso in merito alla Città della pace per i bambini, che sorgerà a Scanzano Jonico (Mt) ed a Sant'Arcangelo (Pz), non tanto per la finalità, pure condivisibile, ma perchè non riesco a capire se è un'opportunità o l'ennesima speculazione.
Infatti, aiutare i bambini che sono vittime delle guerre sparsi per il mondo, è sicuramente lodevole, ma perchè questa solidarietà non viene data anche ai lavoratori stagionali stranieri, come ad esempio quelli di Palazzo San Gervasio (Pz), per non parlare dei molti cittadini lucani in difficoltà, anche all'estero.
Come pure l'aver esteso la Città della Pace anche a Sant'Arcangelo, distante circa 50 Km da Scanzano Jonico, mi sembra una "forzatura", non tanto per la lontananza di questo paese, o per essere il paese natale del Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, ma perchè se la Città della Pace vuol essere il simbolo contro il deposito di scorie unico nazionale, cosa c'entrano altri territori?
Ancor più resto perplesso che non si sia sviluppato nessun dibattito politico, sull'utilità di destinare così tante risorse ad un progetto, che probabilmente nel breve periodo porterà anche dei benefici all'economia locale, seppure in un'ottica assistenzialistica, mentre per il medio lungo periodo, intravedo solo una sorta di agevolazione alla colonizzazione straniera del nostro territorio.
Questo non significa che sono un razzista, anzi, è giusto essere solidale verso i cittadini del mondo, soprattutto i bambini meno fortunati, ma non sarebbe stato più opportuno e, soprattutto utile, prevedere altre forme solidaristiche ?
Ad esempio, invece di fare, mi sembra 8, non vorrei sbagliare, alloggi per le famiglie straniere, non era meglio ospitare questi bambini nelle case dei lucani disponibili ad offrire questa solidarietà ? piuttosto che gravare il bilancio regionale di questa ulteriore spesa economica ? che non sarà proprio irrilevante.
Certo la visita del Dalai Lama a Scansano Jonico e l'interesse dei media internazionali alla nostra regione è una cosa buona, anzi ottima, ma dopo che le luci dei riflettori saranno spenti cosa accadrà ? ad esempio, chi sceglierà i bambini destinatari di questa misura, quali paesi in guerra saranno scelti ? quali criteri saranno adottati per decidere i "fortunati" da strappare alla guerra ed alla miseria, e che ne sarà di tutti quelli che resteranno nella propria desolazione ? o saranno portati tutti in Basilicata ?
Se in un paese in guerra ci sono 50 bambini, e noi ne possiamo ospitare solo 20, oltre al problema di come individuarli, che succederà agli altri 30 ? oppure è questa la strategia della Regione Basilicata per evitare lo spopolamento della nostra terra ? facendo venire tutti i bambini, e le loro famiglie, vittime di guerre sparse nel mondo ?
Ma a queste mie domande, purtroppo, non riesco a trovare una risposta, e sembra perfino non interessare a nessuno, anestetizzati come siamo dal non entrare mai nel merito delle questioni, troppo difficile, complicato, andare oltre all'approccio superficiale degli argomenti, ma forse in fondo non interessa a nessuno cosa succede intorno, l'importante e l'essenziale, purtroppo, è solo ciò che ci riguarda personalmente.
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