Si è svolta nel ridotto del Teatro Stabile di Potenza, la conferenza stampa degli Ordini e Collegi delle Professioni (Architetti, Ingegneri, Geologi, Geometri, Periti agrari e Periti tecnici industriali) della Regione Basilicata, dove sono state illustrate alcune proposte per rilanciare lo sviluppo.
La decisione di "annunciare" questo evento, tramite l'affissione di alcuni manifesti 2x3 con un titolo inequivocabile "LA REGIONE NON RISPONDE" almeno un effetto sicuro l'ha sortito, in quanto il giorno prima della Conferenza, il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha convocato d'urgenza ed incontrato i Presidenti degli Ordini e dei Collegi, dando segnali di apertura.
In una sala gremita di professionisti, si sono susseguiti gli interventi dei promotori di questa iniziativa, che hanno esposto le loro proposte, con il filo conduttore dell'inadempienza/inerzia della Regione Basilicata a dare seguito a Leggi già approvate.
Per un caso del destino, le 3 leggi "incriminate", hanno lo stesso numero il 23, seppure concepite in momenti politici e storici differenti, il 1999, il 2005 ed il 2010, con la stessa cadenza delle elezioni regionali, un'altra coincidenza.
Per un caso del destino, le 3 leggi "incriminate", hanno lo stesso numero il 23, seppure concepite in momenti politici e storici differenti, il 1999, il 2005 ed il 2010, con la stessa cadenza delle elezioni regionali, un'altra coincidenza.
Tuttavia, parlare in modo aleatorio di ridurre la burocrazia, senza indicare concretamente la via da seguire, piuttosto che prevedere ulteriori balzelli da parte dei cittadini, soprattutto in questo momento, solo per "rivitalizzare" il loro settore, con il controllo e la messa in sicurezza di tutte le abitazioni, mi sembra eccessivo.
La richiesta di istituire un tavolo tecnico, ovvero l'integrazione di tutti quelli già esistenti, in ogni Dipartimento della Regione Basilicata, con i rappresentanti dei relativi Ordini e Collegi professionali, mi è sembrato più un pretesto per avere una voce in capitolo, che una concreta azione per essere incisivi nelle scelte "tecniche regionali", mentre ci si dovrebbe interrogare maggiormente sul perchè della mancata presenza e se oggi hanno ancora senso queste strutture (gli Ordini), che al pari dei Sindacati, si arrogano il diritto di essere i rappresentanti delle categorie professionali.
Gli 'Ordini ed i Collegi garantiscono la professionalità del tecnico iscritto, ma può essere un "semplice" timbro ed un numero la garanzia delle competenze di un professionista ? una volta superato l'esame di abilitazione quali sono le garanzie reali di cui dispone un consumatore/cliente ? in che modo può scegliere da un elenco nominativo il migliore tecnico nella sua zona ?
Eppure riuscire a rispondere a questa domanda, consentirebbe di attuare concretamente il concetto, tanto abusato, quanto inapplicato, di introdurre parametri meritocratici, al fine di consentire ai migliori di emergere con maggiore facilità.
Eppure riuscire a rispondere a questa domanda, consentirebbe di attuare concretamente il concetto, tanto abusato, quanto inapplicato, di introdurre parametri meritocratici, al fine di consentire ai migliori di emergere con maggiore facilità.
Troppo facile sostenere che è stato avviato un programma per la formazione continua dei professionista, se poi non è possibile neanche sapere chi è regola ? e nel mentre si chiede alla Regione Basilicata, di poter accedere ai fondi per finanziare i corsi ? soltanto perchè vengono finanziati anche quelli di taglio e cucito, può mai essere questa una proposta per creare lavoro ?
Allora il sospetto che si è voluto alzare un polverone, più per far sentire la propria presenza nei confronti dell'Istituzione regionali, ma anche per ribadire la ragione del balzello che ogni anno tanti professionisti devono pagare per l'iscrizione al relativo Albo, piuttosto che per segnare un cambio di rotta rispetto alle pratiche, ormai, consolidate nel tempo, sembra quasi una certezza.
Non tanto per il trascorso politico di alcuni promotori, che pure è da tenere in considerazione, tra di loro un ex-Assessore comunale ai Lavori Pubblici ed un ex-Direttore Generale regionale, ma perchè per i tanti giovani professionisti, non c'è neanche una novità, una proposta, "stigmatizzare" lo sfruttamento del novello ingenuo ingegnere, che droga il mercato, accettando incarichi a basso costo, quando altri hanno il modo di partecipare a grandi appalti, pubblici e privati, anche grazie alle loro conoscenze maturate nel tempo, sembra ingeneroso ed irrispettoso nei confronti di tutti quei professioni, che pur di lavorare sono costretti ad accettare anche contratti capestri.
La proposta di demandare agli Ordini alcune competenze degli Uffici regionali, la ritengo sbagliata nel merito e nella forma pure, sarebbe stato preferibile, invece, chiedere a gran voce maggiore trasparenza nell'affidamento degli incarichi pubblici per le consulenze tecniche, magari con un limite annuale, al fine di evitare che lavorino sempre gli stessi.
Come pure chiedere un coinvolgimento diretto degli Ordini e dei Collegi, per l'emanazione dei Bandi pubblici, lo ritengo sbagliato, ognuno deve fare il proprio mestiere, al massimo un parere non vincolante, ma non che la categoria deve poter essere incisiva nella determinazione delle regole per l'affidamento di un incarico professionale, tra l'altro ad un proprio iscritto, tanto varrebbe chiedere di diventare direttamente la stazione appaltante .
La proposta di prevedere sgravi fiscali per il riuso e l'ammodernamento dei manufatti esistenti, invece la ritengo una buona proposta, come pure quello di creare un sistema regionale per i centri storici, ma il problema delle risorse economiche necessarie, sembra essere un ostacolo troppo grande da poter superare, atteso che non si prospetta alcuna soluzione al riguardo.
In conclusione mi aspettavo delle proposte, diciamo diverse, anzi più incisive, invece che della predominante richiesta di maggior coinvolgimento ed ascolto degli Ordini e Collegi professionali, con qualche slogan e frase fatta, di sicuro impatto, ma forse è chiedere troppo, probabilmente è già tanto che vi siano questi segnali, almeno si cerca di avviare un dibattito concreto nel merito di alcune questioni.
L'assenza della politica mi ha deluso, anzi mi ha dato la conferma, di come i rappresentanti istituzionali siano assenti quando si tratta di confrontarsi nel merito, la loro presenza avrebbe testimoniato una volontà concreta all'ascolto, invece non c'era nessuno, neanche l'opposizione, per la serie non è un nostro problema questo disagio, che comunque, una parte significativa di professionisti lucani vive.
La proposta di prevedere sgravi fiscali per il riuso e l'ammodernamento dei manufatti esistenti, invece la ritengo una buona proposta, come pure quello di creare un sistema regionale per i centri storici, ma il problema delle risorse economiche necessarie, sembra essere un ostacolo troppo grande da poter superare, atteso che non si prospetta alcuna soluzione al riguardo.
In conclusione mi aspettavo delle proposte, diciamo diverse, anzi più incisive, invece che della predominante richiesta di maggior coinvolgimento ed ascolto degli Ordini e Collegi professionali, con qualche slogan e frase fatta, di sicuro impatto, ma forse è chiedere troppo, probabilmente è già tanto che vi siano questi segnali, almeno si cerca di avviare un dibattito concreto nel merito di alcune questioni.
L'assenza della politica mi ha deluso, anzi mi ha dato la conferma, di come i rappresentanti istituzionali siano assenti quando si tratta di confrontarsi nel merito, la loro presenza avrebbe testimoniato una volontà concreta all'ascolto, invece non c'era nessuno, neanche l'opposizione, per la serie non è un nostro problema questo disagio, che comunque, una parte significativa di professionisti lucani vive.
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