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Perchè solo ora si scopre che l'Ilva inquina ?



Ormai è troppo tardi, forse ci dovevano pensare prima, quando l'Italsider dello Stato creò questo mega stabilimento, che oggi dimostra come la politica del passato è riuscita a creare dei veri e propri mostri.

Ed eccoci oggi con il dilemma, morire di fame o morire per le malattie causatae dallo stabilimento dell'Ilva, come certificato dal Tribunale di Taranto, è chiaro che è tardi, si è arrivati fuori tempo limite.

Vedere le centinaia di lavoratori che giustamente, soprattutto in questo periodo di grave crisi, dove ogni giorno, purtroppo, tante aziende chiudono e con loro tantissimi cittadini perdono il lavoro, che protestano e cercano in tutti i modi di tenersi stretto il lavoro che fino a ieri era considerato, comunque, una garanzia per la sopravvivenza della famiglia, è davvero drammatico.

Una sopravvivenza che però ha dovuto e deve fare i conti con la vita di tante persone, anche se proprio in questi giorni, lo Stato minimizza, dicendo che i dati epidemiologici dimostrano che a Lecce l'incidenza tumorale è maggiore di quella di Taranto, senza però preoccuparsi della motivazione, ma utilizzandola solo come specchietto per le allodole, che è ancora più triste, per non dire proprio squallido.

Mi è restata in mente la frase di una donna che nei giorni caldi della protesta dei dipendenti dell'Ilva ha detto, se si muore la vita finisce, se la fabbrica chiude c'è almeno la possibilità di emigrare e cercare lavoro da qualche altra parte, chiaramente la soluzione non è così semplice, ma certo è che non si può continuare ad inquinare così "liberamente".

Inutile girare intorno al problema, la chiusura dell'Ilva può essere un colpo molto duro per la città di Taranto e per la sua economia, creerà una situazione insostenibile, e su questo si dovrebbe spostare l'attenzione, non sulle risorse da investire per mettere a norma la fabbrica, ma affrontare in modo deciso quale sarà il futuro di questo territorio.

Atteso anche i tanti utili che lo Stato ha incassato, e tenuto conto dell'altro regalo fatto all'ambiente di Taranto, con la raffineria dell'Agip, vista mare, sarebbe forse il caso di dare una risposta per il futuro di questo territorio.

Tuttavia, comprendo che l'Italsider è stata la "risposta" del passato, tant'è che tutti la volevano, ma se quelle risorse economiche, invece di essere utilizzate per realizzare questa enorme fabbrica, sarebbero state impiegate nel turismo, probabilmente oggi la situazione economica di Taranto, potrebbe essere molto diversa, dovremmo tutti riflettere....ma forse siamo troppo impegnati a pensare al nostro piccolo quotidiano.....

Patrizio Pinnaro'

Libero professionista, esperto Google certificato dalla Google Web Academy come Online Professionals, consulente dello sportello regionale per l'internazionalizzazione - Sprint Basilicata, segretario ufficio diocesano pastorale del turismo - Arcidiocesi di Potenza.

4 commenti:

  1. Ciao Patrizio;sono un docente universitario;sono capitato casualmente sul tuo sito,ma nonostante tu non mi conosca(e probabilmente non lo accetterai)vorrei darti un sincerissimo consiglio:ripassa la grammatica italiana e la sua relativa punteggiatura,prima di avere la boria di aprirti uno spazio tuo.
    Cordialissimi saluti.

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    1. Grazie del consiglio e della valutazione, ne terrò sicuramente conto. Tuttavia, mi dispiace che ti sei "limitato" a commentare solo la forma, tralasciando del tutto la sostanza.
      Un consiglio, dal basso della mia ignoranza, mi sento di dartelo anche io: ritenere boriose le persone che condividono il proprio pensiero con il mondo, al netto degli errori di grammatica e punteggiatura, tramite il web, evidenzia una forte chiusura culturale verso l'esterno. Infatti, hai lasciato un commento che non porta alcun contributo culturale sul grande dramma che vive la Città di Taranto. Volendo usare un termine caro a Voi professori, sei andato fuori tema...ma non siamo a scuola, quindi, grazie del tuo punto di vista.

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  2. Apprezzo la sua risposta;ero convinto non pubblicasse il mio commento;signor Pinnarò,mi dispiace dissentire,ma la sostanza per esprimersi ha bisogno di una forma che la accompagni,che la disciolga,per farla arrivare a chiunque,allora sì che ci sarà chiusura culturale;gli errori di punteggiatura non sono da attribuirsi al "basso dell' ignoranza",ma sono purtroppo lacune di base,rimaste,ripetute e mai più colmate;lasci i grandi temi a chi ne ha competenza;non per essere polemico,ma il mondo è pieno di giornalisti sottovalutati e malpagati,non penso che lei appartenga a tale categoria,dunque limiti la sua offesa a un mero giudizio di chi capita su questo sito.Dimenticavo,prego.

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  3. Caro Prof. x ( continuo a darti del tu, visto che ora sei passato al Lei ), non mi sembra che non capisci quello che scrivo. Abbiamo semplicemente due modi diversi di vedere le cose, io sono per l'apertura culturale ed il confronto, sempre, a prescindere dalla modalità di esposizione. Detto questo, sono certo che almeno una volta hai commentato una notizia del telegiornale, nonostante il tuo non poter essere competente su tutto. Saluti Prof. X e tanti auguri di buono anno.

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