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La mancanza del dialogo è un limite




La mancanza del dialogo è un grande limite, a prescindere dall'ambito di applicazione, in quanto può inibire la possibilità di una crescita per entrambi le parti coinvolte.

Infatti, bisogna anche saper ascoltare e, soprattutto, sforzarsi di essere conseguenti alle proprie affermazioni, purtroppo, non sempre ci riusciamo per una serie di motivazioni, ad iniziare da alcuni fattori esterni che ci possono condizionare.

Il nostro ego, poi, ci mette lo zampino, ed ecco allora venir fuori delle prese di posizioni, che definirle inutili e stupide è riduttivo, in quanto alla fine è tutto così relativo, le parole non valgono proprio niente rispetto ai fatti, seppur piccoli che possono essere.

Voglio fare alcuni esempi, hanno ancora senso i convegni senza dibattito con i partecipanti ? la risposta è no, eppure continuano ad essere organizzati, trattando i più svariati argomenti, ma alla fine c'è sempre almeno un obiettivo che gli organizzatori vogliono raggiungere, poco importa, quindi, l'impossibilità del dialogo fra i partecipanti ed i relatori.

L'assenza del dialogo si registra anche nelle organizzazioni di categoria, oltre che quelle politiche, anche quando ci sono delle "votazioni interne", queste sono dettate più dall'appartenenza che dal merito di quanto discusso, talvolta non si conosce neanche l'argomento in discussione, solo che bisogna "votare" in un determinato modo.

Tuttavia, il dialogo non deve essere l'alibi per non giungere ad alcuna determinazione, come pure avviene, ma dovrebbe essere l'anticamera necessaria per trovare la sintesi condivisa migliore.

Pertanto, non si dovrebbe avere paura a confrontarsi senza remore, alla fine tutti ne possono trarre numerosi benefici.

Patrizio Pinnaro'

Libero professionista, esperto Google certificato dalla Google Web Academy come Online Professionals, consulente dello sportello regionale per l'internazionalizzazione - Sprint Basilicata, segretario ufficio diocesano pastorale del turismo - Arcidiocesi di Potenza.

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