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Caso Elisa Claps: parla l’ispettore di Polizia che indagò ed una ragazza “vittima” del “barbiere folle” Danilo Restivo, perché solo adesso ?



Finalmente si conosce una verità sui vestiti sporchi di sangue di Danilo Restivo, unico indagato per la morte di Elisa Claps, ora in carcere in Inghilterra, accusato per la morte di una sua vicina di casa.

L’Ispettore di Polizia racconta come andarono i fatti, ma non è l’unica novità, spunta anche una ragazza potentina che fu “vittima” di un taglio di capelli da parte del barbiere folle di Potenza.

ll padre di Danilo Restivo aveva acconsentito spontaneamente alla consegna degli abiti sporchi di sangue del figlio, e che per questa ragione gli agenti si recarono a casa sua, però nel mentre che stavano uscendo dalla Questura, l’agente ascoltò involontariamente il padre che chiedeva alla moglie dove erano i vestiti e lei gli disse che li aveva lavati ed erano stesi sul balcone di casa.

Arrivati nell’abitazione di Restivo, però, alla richiesta di consegna dei vestiti gli chiesero il mandato per il sequestro, l’agente rispose che, vista la volontà manifestata di consegnarli spontaneamente, non avevano provveduto ad inoltrare la richiesta all’autorità competente, ma che non c’erano problemi.

Allora l’Agente telefonò al suo Dirigente, chiedendo l’autorizzazione per procedere al sequestro, e questo gli disse di attendere presso l’abitazione disposizioni, che arrivarono dopo 20 minuti, ed inspiegabilmente furono di tornare in Questura…. sarebbe ora  opportuno sentire anche la testimonianza del Dirigente, per avere un quadro completo.

Ma l’Ispettore si sofferma anche su altri due particolari, ovvero che dal fascicolo di Danilo Restivo, risulta che a 14 anni fu destinatario di un provvedimento giudiziale, ma quello che lascia ancora più perplessi è il ricordo della lucidità con il quale rispondeva agli inquirenti, dando perfino l’impressione di essere preparato, nettamente differente dall’interrogatorio durante il processo per falsa testimonianza di Potenza.

La domanda che nasce spontanea perché soltanto adesso viene fuori questa storia ? come pure quella di una ragazza potentina vittima del barbiere folle Danilo Restivo, che le tagliò una ciocca di capelli mentre era su un autobus, e lei avvertita dall’amica, lo vide con le forbicette e la ciocca in mano e lui con un’espressione da innocente, nonostante era evidente la sua responsabilità.

La ragazza racconta perfino che suo marito, allora fidanzato, diede due ceffoni a Danilo Restivo, quando venne a conoscenza del fatto, ma perché fino ad oggi non hanno detto niente di questa storia ?

Bisogna riconoscere il merito della trasmissione “Chi l’ha visto” che sta facendo emergere tutte queste verità, ma ciò non toglie anche una loro responsabilità, perché soltanto oggi si sono ricordati di intervistare l’Ispettore che fece le indagini ?

Elisa Claps ha fatto da apripista per riaprire molti altri casi irrisolti, dove spesso sono “vittima” ragazzine scomparse da molto tempo, come il caso della piccola di Montemurro (PZ), quasi come se, purtroppo, il rinvenimento del suo cadavere, sia riuscito a scuotere le coscienze di molte persone, mettendo in dubbio tutto ed immolandola  quale “martire” dei casi irrisolti.

Tutto ciò, comunque, evidenzia una omertà diffusa, altrimenti non si spiega perché soltanto oggi vengono fuori questi ricordi che potevano segnare una svolta nelle indagini di allora.

Anche io ho un ricordo di Danilo Restivo, ma non avendo nessuna rilevanza per le indagini, ritengo che non sia il caso di telefonare alla redazione di Chi l’ha visto, perché la verità è che la povera Elisa Claps è morta e poco conta ai fini investigativi che quel ragazzo aveva una roulotte bianca ed alcuni cani nel parco del Seminario, dove c’era allora la Biblioteca.

Ieri sera dopo la trasmissione ho visto un film, che parlava di un miliardario che aveva commissionato un film hard dove la ragazza veniva seviziata fino alla morte, ed i carnefici spiegavano che tanto una ragazza povera chi l’avrebbe mai cercata …

Ma ciò che più mi ha turbato è stato il fatto che il seviziatore utilizzava una maschera sadomaso e che non voleva mai toglierla, quando il protagonista gliela toglie, esce fuori la faccia di un uomo qualunque, come quelle tante persone che ogni giorno incontriamo in mezzo alla strada, con una vita normale, che nessuno avrebbe mai sospettato …

Allora mi interrogo ma quanti balordi impuniti abbiamo incontrato o incontriamo senza rendercene conto ? ognuno di noi si porta dentro almeno un segreto, più o meno grave, come vittima, complice o carnefice, che sarà seppellito con i nostri resti, questo è il mondo crudele in cui viviamo, dove perfino la Chiesa si macchia dei crimini più efferati, come quello sulla pedofilia, quindi non dobbiamo meravigliarci più di niente.

Patrizio Pinnaro'

Libero professionista, esperto Google certificato dalla Google Web Academy come Online Professionals, consulente dello sportello regionale per l'internazionalizzazione - Sprint Basilicata, segretario ufficio diocesano pastorale del turismo - Arcidiocesi di Potenza.

2 commenti:

  1. e' veramente strano che questo tizio piu' volte indiziato non sia mai stato perquisito o processato (investigato) con serieta'.
    nunzia

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  2. E bravo l'ispettorino della polizia dall'acuto ingegno...spero solo che ora racconti qualcos'altro, se ancora ricorda! ma in mano a chi stiamo? Sa questo ispettore che era chiamato a svolgere il suo lavoro per il bene della collettività e non per guadagnari lo stipendio statale chiudendo gli occhi?

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