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Il caso dell'affidamento diretto alla Telecom da parte dell'Azienda Sanitaria di Potenza: chiaro esempio di come non esiste una politica economica regionale in Basilicata



Una ditta di Potenza la CO.ET srl, ha denunciato agli organi competenti, una prassi molto diffusa, soltanto che non tutti hanno il coraggio e la forza, di poter perfino fare un articolo di stampa.

Nella sostanza l'Azienda Sanitaria di Potenza, invece di fare una gara ad evidenza pubblica, ha ritenuto opportuno affidare direttamente alla Telecom il contratto di manutenzione degli impianti senza curarsi del fatto, che già in precedenza quella ditta aveva offerto gli stessi servizi con un rapporto di 1 a 10.

Questo esempio non fa altro che dimostrare, nei fatti, l'assenza di una precisa strategia occupazionale, infatti, poco conta che la Telecom continua a tagliare posti di lavoro e che a fronte dei molteplici appalti, di cui gode, in regime di monopolio, visto che non vengono fatte le gare, non crea e garantisce occupazione.

Mi chiedo, invece, se non sarebbe più opportuno, oltre al fatto di espletare le gare, allorquando ci sono anche altri soggetti che offrono gli stessi servizi e prodotti, inserire anche il parametro occupazionale, ovvero la Pubblica Amministrazione dovrebbe avere la certezza che a fronte dell'appalto siano anche garantiti un numero di posti proporzionale all'importo assegnato.

Ancora una volta emerge, purtroppo, la miopia della classe politica locale che ci governa, senza  che il popolo sia neanche a conoscenza di quante opportunità occupazionali vengono perse, per il semplice fatto che ci si limita alla mera gestione, piuttosto che alla programmazione degli interventi da attuare nell'ottica dello sviluppo del territorio.

Sembra quasi che al legislatore locale non interessi affatto incidere concretamente sulle dinamiche del mercato del lavoro, ed in ben 15 anni di governo ininterrotto, i risultati sicuramente si sarebbero fatti vedere, ma un conto è far realizzare la Fiat di Melfi, dilapidando 3.000 miliardi di vecchie lire, sottraendo una vasta area all'agricoltura, al fine di creare posti di lavoro con il ricatto degli incentivi, un conto è applicare un metodo per far crescere le imprese locali, tramite una diversa articolazione degli strumenti già in possesso.

Nonostante ciò, però, la cappa di potere che è presente in Regione Basilicata, non consente di scardinare questo modus operandi, evidentemente il popolo, in fondo, è contento che le cose vadano in questo modo, altre spiegazioni non ce ne sono, se alla fine vincono sempre loro.

Qualcuno sostiene che la responsabilità è dell'opposizione, che non svolge bene il proprio ruolo, ma è troppo semplicistico ragionare in questi termini, certo in parte contribuiscono a questo "andazzo", ma alla fine sono anche loro espressione di una parte di cittadini, cresciuti sotto l'egida di mamma dc, che hanno determinato, più o meno inconsciamente questi meccanismi.

Si parla tanto dell'omertà dei cittadini in riferimento ai fatti mafiosi, ma vi è una ritrosia a far emergere quella nei confronti colletti bianchi, quanti di questi episodi sono caduti nel dimenticatoio, perchè alla fine il singolo si rende conto che è solo, non conta ciò che vuoi fare, quello che hai fatto ed i risultati che hai raggiunto, ma solo se hai la chiave giusta per aprire quella porta.

Purtroppo sono solo tante belle parole, alla fine si deve pur sopravvivere e, quindi, siamo costretti a chinare la testa e continuare ad avallare questo stato delle cose, per fortuna che ogni tanto, almeno, vi è qualche flebile speranza che qualcosa possa cambiare, ma sono solo fuochi di paglia, perchè nulla cambierà, nessun vuol cambiare, ognuno vuole solo il suo piccolo privilegio, sia esso un posto di lavoro, una raccomandazione o qualche altro piacere.....

E allora ti senti inerme nei confronti di questa società, ben consapevole del fatto che provare a far qualcosa non serve proprio a nulla, nella migliore delle ipotesi potrà consentire solo l'elezione di qualche rappresentante istituzionale per poi essere inglobato nel sistema e, trasformarsi da semplice comparsa a coprotagonista del teatrino della politica.

Il popolo non è pronto a questa rigenerazione e non so neanche quando sarà pronto, certamente non in un futuro prossimo, dobbiamo solo augurarci che il sistema politico si inizi a rendere conto della necessità di cambiare i propri schemi, consentendo a chi ha voglia ed idee per disegnare qualche modello diverso, possa avere quantomeno l'opportunità di provarci.

Patrizio Pinnaro'

Libero professionista, esperto Google certificato dalla Google Web Academy come Online Professionals, consulente dello sportello regionale per l'internazionalizzazione - Sprint Basilicata, segretario ufficio diocesano pastorale del turismo - Arcidiocesi di Potenza.

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