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Si poteva pensare anche al lavoro nel DDL intercettazioni



Una delle motivazioni, certamente non quella più importante, per cui era urgente disciplinare le intercettazioni sono le ingenti risorse economiche spese per effettuarle.

Pur non condividendo questo clima "gossipparo" che spinge a pubblicare notizie che talvolta non hanno nulla a che fare con le inchieste, ma afferiscono alla sfera privata delle persone,  ritengo che si stia esagerando.


Certo il confine della tutela della privacy, con quella della libertà di informazione è molto vicino, limitarla o condizionarla significherebbe spingere il nostro paese alla deriva di un regime totalitario che non vuole essere contraddetto, ma non penso che ci ritroviamo in questa condizione, perchè ognuno di noi può esprimere liberamente il proprio pensiero.

In tutto questo dibattere però ho notato l'assenza di un punto che avrebbe potuto rendere ulteriormente qualificante questa misura, ovvero di inserire nei tribunali il servizio per le intercettazioni telefoniche e farle direttamente, piuttosto che darle all'esterno, vista la necessità di questo strumento investigativo.

Invece di fissare un periodo di tempo definito per ogni indagine, sarebbe stato opportuno fissare un monte annuale che non è possibile superare, in modo tale da lasciare l'autonomia al capo servizio di poter stabilire quali indagini assicurare con maggiore attenzione.

Internalizzando il servizio, oltre ad effettuare un notevole risparmio economico, si potevano anche creare molti posti di lavoro duraturi e stabili nel tempo, ma è chiedere troppo, con una fava prendere due piccioni... risparmio ed occupazione....

Patrizio Pinnaro'

Libero professionista, esperto Google certificato dalla Google Web Academy come Online Professionals, consulente dello sportello regionale per l'internazionalizzazione - Sprint Basilicata, segretario ufficio diocesano pastorale del turismo - Arcidiocesi di Potenza.

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