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Fintanto che la politica continuerà ad occuparsi solo della gestione l’Italia non avrà speranze di uscire dalla crisi: l’esempio dei pedaggi autostradali



Ridurre solo i costi e non pensare come aumentare le entrate non farà uscire l’Italia dalla crisi.

Troppo facile “scaricare” semplicemente la manovra sui soggetti più deboli e più controllabili, ovvero i dipendenti, che già hanno un peso fiscale molto elevato, basta vedere la differenza tra il lordo ed il netto in busta paga.


Affermare che non si metteranno le mani nelle tasche degli italiani è una falsità, perché non è che i soldi crescono sugli alberi, ne sanno qualcosa i molti automobilisti, pendolari e non, ed i camionisti che si sono visti aumentare il pedaggio autostradale, perché bisogna fare cassa.

Il caso di Roma è emblematico, fissare l’obolo di un euro per chi entra o esce nel Grande Raccordo Anulare è veramente un balzello che molto graverà su tutti quei cittadini che sono costretti per lavoro ad entrare ed uscire da Roma, ma ciò non conta, tanto alla fine pagano sempre i più deboli, perché i privilegiati, quelli che stanno bene se lo possono permettere, mentre alcuni o non pagano proprio o paga qualcun altro al loro posto.

Certo avere una spesa ulteriore di ca. 50 euro non è un grave danno, però sono altri soldi che prendono il volo, con l’aggravante che questi come tutti gli altri balzelli che paghiamo, comprese le tasse, non sappiamo che fine fanno, perché vanno a finire nel calderone complessivo, mentre pagare per realizzare una nuova strada, ad esempio una corsia in più per il GRA, giustificherebbe l’aumento e, soprattutto, ci darebbe la certezza che i soldi versati sono finalizzati a qualcosa di effettivamente utile per la collettività.

Tuttavia sono certo che molti automobilisti sarebbero ben lieti di versare anche di più, se oltre alla finalizzazione del finanziamento, gli sarebbe concesso anche il pedaggio gratuito per un determinato periodo, anche proporzionale all’importo versato, ma è chiedere troppo pensare a modalità “diverse” per fare cassa.

Questo è solo un caso di come un modo nuovo di vedere le cose aiuterebbe ad affrontare meglio anche la crisi, ma è più facile, invece, prendere piuttosto che programmare innovative tipologie di interventi, anche quando si decanta e si attua l’ingresso dei privati è solo per agevolare un gruppo ristretto di persone, con buona pace della collettività, che invece continua a subire passivamente tutto.

Appare chiaro che il problema non è solo nazionale, ma coinvolge tutti i livelli territoriali della politica, in modo trasversale, manca la cultura della gestione politica degli interventi, perché viene effettuata solo la politica della gestione, ovvero quanti soldi ho in cassa, come li spendo, senza preoccuparsi di incidere realmente sulle dinamiche, al massimo si pensa a dare risposte al proprio elettorato…….

Patrizio Pinnaro'

Libero professionista, esperto Google certificato dalla Google Web Academy come Online Professionals, consulente dello sportello regionale per l'internazionalizzazione - Sprint Basilicata, segretario ufficio diocesano pastorale del turismo - Arcidiocesi di Potenza.

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