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La politica dell’elemosina della Regione Basilicata continua…., e 150.000 € prendono il volo per la formazione sanitaria a macchia di leopardo, esempio di mancetta diretta, alimentando sprechi indiretti molto elevati



Il tempo passa ma la storia si ripete, nell’indifferenza di tutti, con i poveri cittadini ignari che ne pagano le conseguenze, e gli addetti ai lavori, spesso mortificati, che non riescono a fare nulla se non a reclamare un privilegio negato, come nel caso dell’indennità telefonica tolta ai medici.


Nel mentre, però, la Giunta Regionale, con DGR n.940 del 08/06/2010, ha stanziato 150.000 euro per co-finanziare al 35% convegni, corsi di formazione e pubblicazioni, nel settore sanitario, senza nessuna programmazione, dimostrando nei fatti che al massimo riescono a concedere qualche contributo.

Eppure il Direttore Generale del Dipartimento Salute, Dott. Pietro Quinto già Direttore Generale dell’ex Azienda Sanitaria Locale n. 5 di Montalbano Jonico (MT), un minimo di infarinatura sulla materia dovrebbe averla, altrimenti significa che non si è preoccupato dell’aggiornamento professionale degli operatori della struttura sanitaria che ha gestito, salvo “dispensare” contributi nella stessa logica di questa delibera, da lui proposta.

Inoltre la Regione Basilicata nel 2008, con la DGR n. 100 aveva cercato di avviare un proprio sistema per l’aggiornamento professionale, denominato SERB (Sistema Ecm Regione Basilicata), anche se non è riuscita ad andare oltre una gara annullata, le disposizioni sono rimaste, comunque un passo avanti, rispetto al fallimento del tentativo avviato nel 2002 (e lo sperpero di qualche decina di migliaia di euro, senza fare nulla chiaramente) con l’affidamento diretto dell’incarico al Dott. Lamberto Pressato.

Nella delibera non c’è alcun riferimento al SERB, e questa la dice lunga sulla conoscenza delle disposizioni in materia, emanate dalla Regione, ma anche per quelle nazionali, infatti non è considerato neanche l’obbligo dei crediti formativi in Educazione Continua in Medicina.

Tutto questo a conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di quello che i tanti operatori della sanità che si aggiornano, sono pienamente coscienti, ovvero che spesso non è importante ciò che sai fare, ma chi ti sponsorizza e/o quanti voti riesci a portare, le belle parole sulla meritocrazia sono solo chiacchiere al vento, ottime per le campagne elettorali, ma nulla di più.

Quindi poco importa se il restante 65 % viene finanziato dagli operatori o con le sponsorizzazioni delle case farmaceutiche, tramite contributi “ad personam” o “ad repartum”, per poi ritornare come un boomerang, fatto salva la beneficenza delle multinazionali....

Poco importa che la Regione Basilicata dovrebbe esprimere un parere favorevole per ogni autorizzazione richiesta all’Aifa, per la concessione di contributi da parte delle case farmaceutiche, poco importa che invece è stato previsto nel SERB un fondo unico regionale, dove i “benefattori” potevano essere utili per tutta la collettività, poco importa che gli operatori parteciperanno alle iniziative di formazione gravando sul bilancio regionale della sanità, perché il contratto prevedere un monte ore retribuito, generando disservizi ed ulteriori costi.

Poco importa che non si conoscono le disposizioni regionali e quelle nazionali per la formazione sanitaria, tanto alla fine è solo un dettaglio insignificante, l'importante è concedere un contributo senza troppi problemi, il resto tanto non conta !

Patrizio Pinnaro'

Libero professionista, esperto Google certificato dalla Google Web Academy come Online Professionals, consulente dello sportello regionale per l'internazionalizzazione - Sprint Basilicata, segretario ufficio diocesano pastorale del turismo - Arcidiocesi di Potenza.

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