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I detenuti di un carcere pugliese chiedono uno "stipendio" allo Stato di 600 euro per ogni mese trascorso



Potrebbe sembrare una provocazione, invece in Italia succede anche questo, un gruppo di detenuti di un carcere pugliese, ha citato in Tribunale lo Stato per le pessime condizioni in cui sono reclusi.

Che le carceri siano sovraffollate è noto, ma che i detenuti chiedano un risarcimento economico è una novità, infatti hanno avanzato la richiesta di € 600 per ogni mese trascorso nel carcere.

Qualora il Tribunale dia ragione a questi detenuti, sarebbe veramente il colmo, perchè oltre a creare un grave precedente, sarebbe uno schiaffo per tutti gli italiani onesti, in quanto lo Stato pagherebbe con i soldi dei contribuenti anche uno stipendio ai carcerati.

Tuttavia è pur vero che il problema c'è, e che restano sempre degli essere umani, anche se si sono macchiati di crimini, pertanto non è giusto che debbano scontare la loro pena in carceri sovraffollate, anche se siamo molto lontani da come vengono (mal) trattati i detenuti in alcuni Stati del mondo.

In passato il problema è stato affrontato concedendo delle amnistie, scatenando molte polemiche, perchè non è certamente questo il modo migliore per affrontare il problema, infatti alcuni carceri sono nuovamente sovraffollate.

Un altro problema è il reinserimento sociale di questi soggetti, anche se molti cittadini disoccupati non condividono i programmi speciali lavorativi , sostenendo, purtroppo a ragione, che in questo modo sia più facile trovare lavoro da carcerato che ha avuto accesso a questi programmi.....

Tuttavia il problema del lavoro è forse una delle cause del sovraffolamento, in quanto molto probabilmente, avendo un lavoro, ovvero una fonte certa di sostentamento, non si era costretti a violare la Legge per poter sopravvivere.

Quindi anche la soluzione di costruire nuovi carceri, appare essere un altro palliativo, infatti si deve agire alla base del problema, ovvero cercare di evitare che si arrivi al punto di avere così tanti reclusi, é quindi necessaria, che insieme alle azioni repressive contro la criminalità sia avviata, con altrettanta forza, anche un azione di prevenzione.

Questa semplice parolina consentirebbe anche un notevole risparmio alle casse dello Stato, ma come avviene anche per il settore sanitario, viene sempre più sottovalutata, e quindi si ricorre sempre e solo alla cura, e purtroppo non tutti i malati guariscono, e c'è chi si perde per sempre, comportando gravi danni alla nostra società.

Patrizio Pinnaro'

Libero professionista, esperto Google certificato dalla Google Web Academy come Online Professionals, consulente dello sportello regionale per l'internazionalizzazione - Sprint Basilicata, segretario ufficio diocesano pastorale del turismo - Arcidiocesi di Potenza.

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