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Ogni politico ha qualcosa di Cetto La Qualunque, un film comico per descrivere alcune scene quotidiane di una campagna elettorale



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"Cetto La Qualunque"
In modo comico Antonio Albanese è riuscito a descrivere una deriva della politica, seppure con alcune esagerazioni, per fortuna non si arriva a tanto, ma molte delle abitudini del candidato Sindaco La Qualunque si ritrovano nella classe politica italiana.

Infatti i programmi elettorali sono ridotti a mero atto amministrativo, e chi cerca, come l’avversario di La Qualunque De Santis, di spostare l’attenzione sulle cose da realizzare, viene zittito, e la campagna elettorale viene fatta principalmente a suon di soldi, promesse e trucchetti.

Quante volte abbiamo sentito delle promesse, che sono rimaste tali, tanto da scomparire dall’agenda politica il giorno dopo dell’elezione, perfino quando si è eletti nella fila della minoranza, e quante scelte fatte solo per recuperare una manciata di voti, per fare giusto un esempio, gli attacchini, pagati si per mettere i manifesti e/o distribuire volantini “vuoti”,  ma anche per dare il proprio voto.


Per non parlare dei buoni benzina, come pure il pagamento dei rappresentanti di lista, pratica molto diffusa, la tariffa alle ultime regionali si è attestata intorno ai 50 euro, una tristezza, ancora di più farsi nominare solo per avere il permesso retribuito dal lavoro, salvo poi lasciare il seggio scoperto.

Anche il tema delle donne, tra l’altro molto attuale in questo periodo, per lo scandalo Ruby & company, usate come oggetto sessuale, per soddisfare l’ego dell’uomo, tanto da arrivare al punto di imporre la doppia presenza con la moglie ufficiale, quanti politici, ma anche non politici, adottano questa pratica, salvo poi mantenere l’apparenza di una vita “normale” ? io qualche caso lo conosco....

Certo è anche responsabilità della donna, che non avendo altre qualità, pur di avere qualche beneficio, vende il proprio corpo al grande o piccolo “capetto” di turno, ben consapevole dei benefit che potrà ottenere, ma questo è solo una tipologia di prostituzione, quella fisica, utilizzata soprattutto dalle donne, mentre quella psicologica è una prassi molto diffusa soprattutto dagli uomini.

Pur di stare nel “circuito della politica” mandano giù molte polpette avvelenate, violentano il proprio pensiero, non esitano ad essere viscidi e calpestare chiunque pur di farsi notare, dando alla fine sempre ragione al capetto, il quale saprà come ricompensare il lecchino di turno, che mai si sognerebbe di esporre un pensiero diverso per la paura di essere messo da parte, e quindi di uscire dal giro, neanche l’avesse ordinato il dottore, ma siccome è ben consapevole che soltanto tramite questa trafila, potrà un giorno ambire al ruolo di re del castellino di carta, poco importa tutto il resto.

E potrebbe anche andare bene così, se poi non si ricadesse nello stesso errore, ovvero l’automatismo del passaggio da vittima a carnefice nel momento in cui si diviene capetto di un qualcosa, una sorte di rivalsa per le umiliazioni subite, con inevitabile continuo deterioramento della politica, perché in questo modo avanzerà sempre il peggio, mentre il meglio capirà che può dare il suo contributo alla società anche stando fuori dalla politica.

Infine ritengo che il Film di Albanese abbia anche dei precisi riferimenti a Berlusconi, tuttavia potrebbe anche essere una visione sbagliata che ho, però penso che in modo subdolo, Cetto lo rappresenti, scende in politica nel momento in cui sono a rischio le sue attività, vogliono sequestrare la sua pizzeria, rifiuta il concetto della legalità, per la serie la Legge non è uguale per tutti, il confronto televisivo pilotato, gli abusi edilizi da condonare, il ricorso a professionisti della politica per vincere le elezioni, l'uso smodato di soldi.

Ma anche la somiglianza a Borsellino di De Santis ed il messaggio per fargli sapere che Cetto scenderà in politica, facendo esplodere la sua macchina con una bomba, per poi valutare l’ipotesi di ucciderlo per eliminarlo, sembra essere una interpretazione forte del passato.

La chiusura del Film, invece, non lascia spazio a dubbi, viene citata la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, opera voluta da Berlusconi, ed infine la scelta della prossima abitazione di Cetto, che alla fine ricade, guarda un po’, nel Quirinale……

In ogni caso complimenti ad Antonio Albanese per il bel film che ci ha regalato, nell’auspicio che la carriera politica di Cetto La Qualunque continui, magari con l’elezione a Presidente della Regione Calabria, ed un grazie per essere riuscito a far sorridere gli italiani, sulla nostra triste situazione politica. 

Patrizio Pinnaro'

Libero professionista, esperto Google certificato dalla Google Web Academy come Online Professionals, consulente dello sportello regionale per l'internazionalizzazione - Sprint Basilicata, segretario ufficio diocesano pastorale del turismo - Arcidiocesi di Potenza.

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